28 dicembre 2008
Attacco Israeliano a Gaza
E' impossibile oggi decidere da che parte stia la colpa della situazione esistente (anche se personalmente mi sono fatto l'idea che la colpa sia più araba che israeliana), ma sicuramente la pace sarà impossibile finchè non sarà desiderata anche dai palestinesi.
Ha dell'incredibile vedere che oggi la parte più forte in conflitto desidera la pace al punto da essere disposta a cedere qualche punto conquistato sul terreno, mentre la parte più debole pare rifiutare ostinatamente qualsiasi concreta proposta la pace.
Ogni tanto provo a immaginare l'Italia (o qualsiasi altro paese europeo) alle prese con una situazione simile e rabbrividisco. Più ci penso e più mi convinco che in una situazione analoga in qualsiasi paese europeo si arriverebbe a progettare la "soluzione finale", più ci penso e più apprezzo la straordinaria moderazione degli israeliani nell'affrontare la situazione!
Per questo motivo abbiamo il dovere di stare al fianco a Israele con sincera e leale amicizia per evitare che possa cedere un domani alla tentazione di "andare oltre", così come abbiamo il dovere di aiutare i palestinesi a capire che l'unico modo di conquistarsi un futuro sia quello di dichiararsi sconfitti, rinunciare a ciò che ormai non si ha più e riprendere a camminare verso il futuro.
20 dicembre 2008
W Trenitalia 2
Alla fine il pendolare ottimizza la propria logistica e riesce a far fronte alla situazione.
Io ho risolto eleggendo a mia "vettura prediletta" la terza carrozza dal fondo del treno. In questo modo so che a Bergamo arriverò all'altezza del sottopassaggio e, avendo l'accortezza di piazzandomi davanti alla porta subito dopo la ripartenza dalla stazione di Verdello-Dalmine, scendendo dal treno fra i primi riesco ad evitare l'ingorgo in banchina....
Altri hanno risolto attraversando di corsa i binari, passando così davanti al treno in partenza per Brescia!
Che dire... è una soluzione, ma io non ho l'istinto del lemming!
16 dicembre 2008
W Trenitalia
Se fossimo arrivati sulla banchina giusta l'avrei preso! Cosa si può dire di un'azienda che organizza un tale percorso ad ostacoli ai propri clienti?
Non si tratta di una questione di risorse, ma di un'incapacità culturale nell'immaginare il proprio ruolo al servizio dell'utenza!
11 dicembre 2008
Abolire le province? No grazie...
Si continua a parlare di abolizione delle province perché ritenute inutili e simbolo degli sprechi italici.
Io sono dell'opinione che gli unici enti inutili siano le regioni. In fin dei conti le regioni si occupano quasi unicamente di sanità, che dovrebbe essere una competenza nazionale, e sono distanti dai cittadini esattamente quanto le istituzioni nazionali a Roma.
Le province (quelle storiche, evitiamo di parlare delle 25 costituende) hanno invece la giusta vicinanza al cittadino e hanno una forte valenza identitaria. Ognuno di noi si definisce milanese, romano o napoletano non certo lombardo, laziale o campano.
La dimensione regionale è assolutamente artificiale e non trova alcuna giustificazione, porta invece seri problemi di vigilanza sulle istituzioni.
Andando ad analizzare la copertura geografica dei mezzi d'informazione locali si può facilmente notare come questi abbiano in massima parte una dimensione provinciale.Ciò pone l'istituzione regionale sostanzialmente in un cono d'ombra informativo che poco si addice ad uno stato democratico.
A pensar male si potrebbe affermare che questo sia proprio l'effetto desiderato della casta politica che ci governa.
25 novembre 2008
Diversi modi di intendere il ruolo di governo
Ecco che emerge per l'ennesima volta la vera differenza fra l'Italia e un paese serio come gli USA.
Di fronte alla crisi da noi si da la mancia agli indigenti, dall'altra parte dell'oceano si punta a costruire le condizioni per ritrovare la prosperità in futuro.
Berlusconi e Tremonti annunciano che daranno la mancia a qualche disperato, mentre Obama opera per ritrovare competitività e sviluppo tecnologico. Fra le due visioni c'è un abisso!
25 ottobre 2008
Viafugarolo18 sent you a video: "Canon Rock Final"
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Viafugarolo18 has shared a video with you on YouTube: MattRach's Songs available on : Itunes ; Typing mattrach in the search bar Amazon ; http://www.amazon.com/s/ref=nb_ss_dmusic/105-0082918-6850807?url=search-alias%3Ddigital-music&field-keywords=mattrach&x=0&y=0 Rhapsody ; http://mp3.rhapsody.com/mattrach?tab_name=mainReleases Téléchargez les songs de MattRach sur Itunes, en tapant mattrach dans la barre de recherche du Musicstore. | |
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23 settembre 2008
Non c'è limite al peggio
Con l'aiuto del governo socialista della Repubblica Bolivariana de Venezuela siamo certi che potremo risolvere buona parte dei problemi che colpiscono in questo momento Alitalia e tutti i suoi lavoratori. Nei prossimi giorni faremo avere al comissario straordinario i dettagli del nostro progetto come da lui richiesto, certi di essere in grado di risollevare il nome di Alitalia nel mondo anche con l'appoggio morale della numerosissima comunita' italiana presente nel nostro Paese»."
18 settembre 2008
16 settembre 2008
Il razzismo a sproposito...
6 settembre 2008
Ecco una bella analisi su Alitalia e CAI
Io aggiungerei ai 10 punti dell'articolo un ulteriore considerazione:
-Air France-KLM oltre ad accollarsi i debiti della nostra compagnia di bandiera l'avrebbe acquisita mediante scambio azionario. Secondo le valutazioni di allora lo stato italiano al termine dell'operazione sarebbe stato azionista del nuovo groppo AF-KLM-Alitalia con una quota di circa il 2%. Cosa da non disprezzare considerando che AF genera utili e quindi distribuisce dividendi ai suoi azionisti!!!
La campagna elettorale di Berlusconi ci costa moltissimo, il problema è che ampie fasce dell'opinione pubblica italiana sia convinta che si tratti di un successo.
L'unico che festeggerà davvero è Colaninno il finanziere che ha già guadagnato cifre stratosferiche devastando Telecom Italia (senza togliere troppi "meriti" al suo degno successore Tronchetti Provera) e che ora controlla quasi per intero l'industria motociclistica italiana (Piaggio, Aprilia, Moto Guzzi, Gilera) attraverso una società di diritto olandese (Piaggio Netherland B.V.)
27 agosto 2008
E noi paghiamo...
23 agosto 2008
Straordinario alle olimpiadi
Sintetizzando: i costruttori italiani erano presenti con 122 carabine su 130 e hanno centrato il 100% delle medaglie.
Decisamente non male, è questa l'Italia che mi piace...
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Sport/2008/08/tiro-volo-olimpiade-costruttori.shtml
18 agosto 2008
L'Italia, la giustizia e la democrazia
31 luglio 2008
Alitalia: sempre peggio...
"Una fusione? Air One si sarebbe portata appresso tutti i suoi debiti che ammontano ad oltre un miliardo di euro? Mi ha risposto che non è prevista alcuna fusione con Air One ma semplicemente l'acquisto da parte della nuova Alitalia di alcune attività di Air One. Per esempio tutta la flotta aerea, tutte le autorizzazioni di cui dispone sulle varie rotte, tutti i contratti di acquisto di nuovi aerei.
I debiti e ogni tipo di obbligazione di Air One sarebbero rimasti nel perimetro societario di Toto, le attività da lui vendute alla nuova Alitalia sarebbero state pagate con azioni della nuova società.
"Ma Toto ce la farà a sopravvivere a questo scorporo?" ricordo che ha fatto un gesto con la mano per dire "Non è affar mio". Poi ha aggiunto: "Penso di sì, penso che ce la può fare". "
(da http://www.repubblica.it/)
Questo passaggio è tratta da un articolo da Eugenio Scalfari a seguito di un colloquio informale con Corrado Passera ad di Intesa SanPaolo, la banca nominata advisor dal governo Berlusconi per risolvere la questione Alitalia.
Non so come finirà la questione, sinceramente credo che I sindacati si comporteranno come al solito e faranno chiudere del tutto la compagnia, però una cosa mi pare certa: il piano prevede la creazione non di una, ma di due bad company!!!
Eh si perchè se ad Air One togli tutta la flotta aerea, tutti I diritti di volo e tutti i contratti di acquisto di nuovi aerei cosa resta?
Semplice, debiti ed esuberi!
Quindi alla fine per avere una compagnia (forse) sana ne dobbiamo rottamare due (una già tecnicamente fallita e una ancora vitale sebbene pesantemente indebitata) ciò costerà al paese moltissimo:
-Esuberi: in totale 6-7000. Per la parte Alitalia ne sono già stati annunciati 4-5000 a cui vanno aggiunti almeno il 50% dei 3.400 dipendenti di Air One.
-Debiti: le due bad company avrebbero complessivamente in portafoglio debiti per 2,5 miliardi di euro (1,5 Alitalia e 1 Air One) che risulterebbero praticamente completamente inesigibili per sistema creditizio. Ciò non potrà non avere conseguenze sui consumatori (ovvero noi), dirette o indirette che siano.
-Alleanze: le due compagnie esistenti fanno entrambe parte di un'alleanza internazionale con tutti I benefici che ne conseguono, mentre la nuova entità sarà "single". In poche parole il paese avrà una compagnia di bandiera, ma resterà escluso da tutte le grandi alleanze internazionali penalizzando comunque pesantemente le possibilità di connessione col resto del mondo.
24 luglio 2008
Approvato il pacchetto sicurezza
Grandi notizie il governo ha deliberato il pacchetto sicurezza: inasprimento delle pene per una serie di reati con una spolverata di 3.000 soldati nelle città (fanno ben 27,27 soldati in ognuna della 110 provincie italiane).Continuando a ragionare in questo modo se prevedessimo la pena dell'ergastolo per chiunque commetta un qualsiasi reato renderemmo l'Italia il paese più sicuro al mondo!!!
Sono interessanti le novità sull'iter processuale, ma non essendo frutto di un revisione organica del processo nell'ordinamento italiano è probabile che sorgano complicazioni non previste dal legislatore. Staremo a vedere, comunque le perplessità restano.
23 luglio 2008
Riflessioni dopo l'arresto di Karadzic
L'arresto di Karadzic avvenuto ieri mi ha portato a riflettere sui conflitti balcanici.
In una Jugoslavia in disfacimento ognuno voleva la propria indipendenza, peccato però che la presenza delle diverse etnie sul territorio presentasse forti sovrapposizioni. Era quindi inevitabile che scoppiasse il conflitto.
Perché mai i serbi di Bosnia avrebbero dovuto accettare passivamente di diventare minoranza etnica nel nuovo stato?
Il problema dei conflitti moderni è che la guerra non è più una questione fra eserciti. Ciò non perché i capi militari o i leaders siano più crudeli, ma semplicemente perché anche i civili sono diventati parte attiva negli stessi.
Nel medioevo alla grande massa della popolazione impegnata a strappare alla terra il minimo indispensabile per non morire di fame non importava chi fosse ad opprimerli, i problemi erano altri.
Oggi a fronte di un'invasione da una potenza straniera anche la popolazione civile oppone una strenua resistenza sia con iniziative di disobbedienza che di vera e propria guerriglia (che l'invasore chiamerà terrorismo).
In uno scenario del genere mi pare evidente che in presenza di un conflitto, specialmente in uno scenario complesso come quello balcanico, le forze in campo dovranno considerare anche la popolazione civile come una forza belligerante.
Quale esercito può permettersi di avere delle forze ostili, belligeranti, dietro le proprie linee?
Senza contare le difficoltà di pacificare i territori conquistati una volta finita la guerra, come dimostrano tutti i conflitti degli ultimi decenni.
Ormai per uscire da una guerra, soprattutto se guerra civile come quella bosniaca, temo che l'operazione di pulizia sia inevitabile!
Il lodo Alfano è legge e...
Il lodo Alfano ora è legge e Berlusconi potrà dormire sonni tranquilli.
Probabilmente è vero che il principio sia corretto, ma resta comunque un provvedimento la cui introduzione è inopportuna nel momento in cui il premier neo insediato ne trae diretto ed immediato vantaggio.
21 luglio 2008
Laguna Seca: CHE GARA!!!
16 luglio 2008
Il gorverno e il caso Del Turco
11 luglio 2008
10 luglio 2008
E importare qualche politico coreano?
"Un piano di investimento prevede lo stanziamento di più di 58 milioni di dollari in tre anni per lo sviluppo delle tecnologie 4G e per porre le basi delle nuove tecnologie di comunicazione di quinta generazione.
8 luglio 2008
"Viva Telecom"
L'attivazione dell'ADSL fortunatamente è stata una passeggiata: riciesta il 03.07.2008 dalla Repubblica Ceca (magie di internet) me l'hanno attivata il 07.07.2008 in anticipo di ben 5 giorni rispetto a quanto prospettatomi...
30 giugno 2008
Ma Di Pietro sbaglia?
voglio dire: vendevano parti di film piuttosto che di fiction e quant'altro utilizzando i soldi della Rai, soldi nostri, soldi del canone. In cambio di che cosa? Quella è bona, quella è bella, quella c'ha le tette grosse. Ma insomma, abbiate pazienza, fate gli statisti o i magnaccia?», ha concluso Di Pietro. (da http://www.ilsole24ore.com/)
Il centrodestra si inalbera perchè il termine "magnaccia" affiancato al nome del presidente del consiglio rappresenterebbe una bestemmia inammissibile nel dibattito politico italiano... Ma nel discorso di Di Pietro cosa c'è di sbagliato?
Dobbiamo ritenere normale che l'attuale presidente del consiglio, all'epoca dei fatti leader dell'opposizione, abbia come una delle sue principali preoccupazione la sistemazione di attricette e ragazzotte senza arte ne parte?
Siamo sicuri che un uomo nella posizione di Berlusconi non abbia il dovere di avere altre preoccupazioni?
Alitalia e le Berlusconate
I punti principali che sembrano emergere sono:
- 4000 esuberi
- uscita completa del tesoro dalla proprietà (gratis immagino)
- Airone come partner industriale
- Futura ricerca di un partner internazionale
- Grossa incertezza sull'effettiva sostenibilità dell'operazione
Fa rabbia pensare al piano Air France che prevedeva:
- 2000 esuberi
- Presenza dello stato italiano nella proprietà della compagnia risultante dalla fusione (10-15%), situazione che avrebbe garantito da suito l'incasso dei dividendi della società...
- Partner industriale solido e di respiro internazionale
Stante questa situazione qualcuno dovrebbe andare dall'inquilino di palazzo Chigi e chiedere spiegazioni (a iniziare da quei 2000 dipendenti che prima avrebbero mantenuto il posto di lavoro e ora hanno la prospettiva della disoccupazione)...
23 giugno 2008
Robin Hood Tax?
Ulteriore grandiosa invenzione di del ministro Tremonti, dopo la finanza creativa applicata ai publici bilanci, ecco arrivare la Robin Hood Tax sugli extraguadagni delle compagnie petrolifere.
Il principio non è originalissimo. Già 100 anni fa, durante il primo conflitto mondiale, si applicavano tasse sugli extraprofitti di guerra per i fornitori di materiale bellico dell'esercito e già allora ci si è resi conto che il meccanismo non funziona. Per l'impresa la tassa è un costo e come tale viene caricata sul prezzo di vendita del prodotto/servizio innescando un circolo vizioso che spinge un ulteriore rincaro dei prezzi.
L'unico modo per ridurre l'impatto del caro petrolio sui conti delle famiglie e del paese nel suo complesso sarebbe quello di ridurne il consumo aggredendolo lungo due filoni principali:
§ Produzione energetica: siamo al vecchio tema del nucleare, un capitolo che va ripreso, ma evitando che la fretta ci faccia fare scelte tecnologiche inopportune. Se fra 15 anni (ma forse meno) il nucleare di IV generazione sarà pronto, significa che le centrali di III generazione costruite oggi, con una durata operativa di 35-40 anni, saranno obsolete prima ancora di aver raggiunto il 50% della loro vita utile…
§ Sistema dei trasporti: dobbiamo usare meno petrolio per spostarci. Considerando che :i biocarburanti sono antieconomici ed eticamente discutibili (a meno che non si riesca a produrli dalle alghe con un procedimento che quindi non li metterebbe più in concorrenza con l'alimentazione umana), l'auto elettrica è lontana e comunque allo stato attuale l'industria mondiale non riuscirebbe a produrre batterie a sufficienza (Toyota ha seri problemi ad approvvigionarsi di quelle di cui necessita oggi per la relativamente modesta produzione delle sue auto ibride), le esigenze di mobilità delle persone non è comprimibile. L'unica soluzione è basata su un efficiente e capillare sistema di trasporto pubblico (magari con una forte prevalenza di ferro) che però necessita di investimenti pubblici colossali dato che partiamo da una situazione da paese del terzo mondo.
In attesa che ciò possa verificarsi si potrebbe provare a smontare davvero il cartello dei petrolieri che continua ad essere presente nonostante le ripetute condanne dell'antitrust, questa è l'unica strada che potrebbe portare a dei risultati concreti nel breve periodo.
20 giugno 2008
Francia-Italia 0-2
Nonostante tutto i nostri ci sono riusciti. Un "bel" 2-0 alla Francia è un risultato ce da solo salva gli europei della nostra nazionale. Certo il risultato non mi pare troppo meritato, la partita in fin dei conti l'a vinta Toni; solo contro tutti, ha arpionato la palla in mezzo all'area avversaria con rara efficacia (sorvoliamo sullo stile) e ha fatto quel mezzo passo per mettersi fra difensore e palla, conquistando così rigore e cartellino rosso per il francese.
Quanto visto dopo non è stato esaltante con ripetuti momenti di difficoltà, tanto che sono convinto che in una situazione di parità numerica i cugini ci avrebbero messo sotto.
Ha proprio ragione il caro vecchio Gullit che intervistato a riguardo dell'Italia da una televisione americana ha detto "Può anche sembrare che stiano giocando una brutta partita ma poi magari riescono a fare goal un minuto dopo..". Per questa nostra caratteristica siamo una brutta gatta da pelare per chiunque e la fase finale del torneo è il nostro habitat naturale.
La Spagna gioca indubbiamente molto meglio di noi, ma siamo tutt'altro che spacciati.
16 giugno 2008
Europei
Sono giorni che lo sport nazionale pere essere fare i conti con tutte le possibili combinazioni di risultati nel nostro girone, quasi come se si cercasse affannosamente una risposta diversa da quella più ovvia.
Noi, come anche la Francia, siamo ormai fuori dalla competizione europea. Gli olandesi sono sazi e faranno giocare le seconde linee per risparmiare energie fisiche e cartellini per la fase finale degli europei, mentre i romeni, che tra l'altro hanno dimostrato di essere un'ottima compagine, hanno a portata di mano un risultato storico e faranno la partita della vita.
In uno scenario del genere la sconfitta orange è molto più di una remota possibilità.
I nostri farebbero bene a concentrarsi solo sul confronto coi cugini d'oltralpe.
Batterli è l'ultimo degli obiettivi raggiungibili e renderebbe più digeribile l'eliminazione.
Condotta in porto questa missione potremo guardarci attorno e vedere se il fato ci ha riservato qualche altra buona notizia…
12 giugno 2008
Berlusconate
Nuova entusiasmante boutade del Presidente del consiglio in carica: andranno i volontari a raccogliere i rifiuti a Napoli.
E' fantastico! Proprio come in Piemonte dopo l'alluvione del 94!
Peccato che l'ASIA, l'azienda che si dovrebbe occupare della raccolta rifiuti a Napoli, dichiari sul suo sito internet di avere oltre 2.200 addetti alla pulizia della città, mi pare che possa essere più che sufficiente come forza lavoro.
Peccato che il problema di Napoli stia nello smaltimento dei rifiuti. La spazzatura resta sui marciapiedi perché le strutture di smaltimento sono sature.
A questo punto le ipotesi sono due, o Berlusconi pensa che i volontari possano far sparire la spazzatura raccolta cibandosene o, per l'ennesima volta, ha perso un'occasione per tacere.
4 giugno 2008
Detassare gli straordinari?
11 aprile 2008
Ma che paese è questo? (2)
Cosa posso farci? Inizio a pensare che la soluzione tampone chiavetta UMTS inizi ad avvicinarsi.
26 marzo 2008
13 marzo 2008
Un pensiero per Ferrara & C.
In tempi in cui il semplice arrivo di un bebè mette seriamente a repentaglio il benessere di un nucleo familiare, l'arrivo di un figlio affetto da malattie genetiche o malformazioni è un dramma per cui il paese non offre alcun tipo di paracadute. Finche la situazione rimarrà questa, qualsiasi valutazione etica sulla tematica dell'aborto e a maggior ragione su quello definito "terapeutico" non ha alcun fondamento.
Anzi, dato che sempre più spesso le famiglie di figli ne hanno 1 massimo 2, mi domando se sia biologicamente etico investire tante attenzioni sulla generazione successiva quando questa non è adatta a garantire la continuazione della specie.
12 marzo 2008
La politica e il fisco
Mi piacerebbe mettere dei punti fermi a riguardo:
1. Pareggio di bilancio: un paese col nostro debito pubblico non può accontentarsi di una riduzione percentuale del debito sul PIL, ma deve assolutamente fermarne la crescita in termini assoluti.
2. Taglio della spesa pubblica: drastico e reale della spesa improduttiva quali enti inutili, cattiva gestione, favori e prebende agli amici degli uni e degli altri.
3. Lotta all'evasione fiscale: dura e senza quartiere; non è solo questione di finanza pubblica, ma di cultura della legalità, da costruire al sud e consolidare al nord. In un paese con una diffusa
evasione fiscale gli imprenditori onesti subiscono dai loro colleghi disonesti un'insostenibile concorrenza sleale e sono destinati a soccombere. Se ci si abitua a trasgredire la legge sul fronte delle tasse, prima o poi si riterrà degli inutili laccioli altre regole poste dallo stato e trasgredire la legge non sarà più un tabù. Ciò è deleterio per il paese perché solo l'imprenditore rispettoso delle regole crea veramente valore anche per il resto della comunità.
4. Rilancio della spesa produttiva: tutto quanto recuperato ai punti 2 e 3, nel rispetto col punto 1 deve essere usato per tornare a scommettere sul futuro. Abbiamo assoluto bisogno di investimenti in infrastrutture e in ricerca scientifica e tecnologica (obiettivo minimo 4% del PIL) perché è la tecnologia applica al lavoro (oltre che al prodotto) a far crescere in maniera determinante, grazie al suo effetto leva, la produttività del sistema, lavorare semplicemente di
più e più a lungo può portare solo a benefici di corto respiro.
5. No al taglio delle tasse: nella situazione in cui siamo non c'è spazio per tagliare le tasse a nessuno. Se vogliamo rivedere in futuro le vacche grasse dobbiamo stringere la cinghia oggi. E' da suicidi ed irresponsabili mangiarsi le sementi durante la carestia!!!
Promettere lacrime e sangue per risalire la china è impossibile in campagna elettorale, il popolo mediocre e vile non capirebbe, ma spero vivamente per me (che sono relativamente giovane) e per mio figlio che chi ci governerà sappia farlo immediatamente dopo il voto.
27 febbraio 2008
Ma che paese è questo?
A settembre, approfittando delle liberalizzazioni, provo a chiedere la linea a Infostrada. Sul sito specificano che l’offerta è valida anche per chi, come me, deve attivare una nuova linea. Dopo qualche settimana passa un tecnico Infostrada che si accorge che lo stabile non è ancora raggiunto dai cavi Telecom e mi dice che ne solleciterà l’intervento (io l’avevo segnalato all’operatore con cui ho avviato la pratica, ma evidentemente quello che conta è prendere il cliente).
Dopo di che non sento più nulla. Cerco di mettermi in contatto col 155 e non mi riconosce ne in base al numero di telefoni assegnatomi, ne col numero cliente.
Rinuncio! Infostrada finisce in lista nera e decido di rivolgermi almeno per attivare la linea all’ex monopolista.
Chiamo il 187 a fine dicembre e mi prospettano l’attivazione della linea per metà gennaio. A inizio gennaio si accorgono che la palazzina non è raggiunta della loro rete e fissano l’appuntamento a inizio Marzo. A fine Febbraio si accorgono che l’intervento necessita di interventi di scavo (????) e lo spostano nuovamente a inizio Giugno…
Ammesso e non concesso che sia la volta buona significa che per avere un cavo di rame che parta da una centralina Telecom (esistente) per giungere ad una nuova costruzione è di almeno 6 mesi!!!
Fortuna che abito in una zona centrale di una città di 20.000 abitanti del nord Italia… Anche se a volte faccio fatica a pensare di vivere in un moderno paese occidentale…
Federalismo fiscale? No grazie
A parte l'assurdità di dover pensare ai due personaggi a braccetto nella stessa coalizione, mi sono dovuto sorbire i due personaggi decantare all'unisono le meraviglie del federalismo fiscale, invitando i telespettatori a immaginare le inenarrabili opere di bene che gli illuminati (forse anche illuminanti) presidenti di regione potrebbero elargire agli italiani tutti…
Innanzitutto a Lombardo, che è siciliano, vorrei far notare che la sua regione, pur godendo di un'amplissima autonomia amministrativa, non risulta essere ai primi posti in Italia per efficienza ed efficacia nella gestione della cosa pubblica.
Il punto è, però, la gigantesca bugia che fa da fondamento all'idea del federalismo fiscale, ovvero l'illusione che spostando i centri di spesa dal livello nazionale a quello regionale si otterrebbe una
maggiore possibilità per il cittadino di controllare gli amministratori pubblici nell'esercizio delle proprie funzioni.
A mio avviso al giorno d'oggi la dimensione locale non offre più al cittadino le opportunità di controllo che, forse, offriva ieri. I cittadini sempre più spesso non vivono più il contesto sociale del
loro paese/città di residenza. Io ho la residenza in una città di oltre 20.000 abitanti in provincia di Bergamo, ma passo gran parte del mio tempo a Milano per lavoro. Se incrociassi per strada il mio sindaco non lo riconoscerei nemmeno!
La proposta tra l'altro non vede nemmeno l'applicazione del federalismo fiscale e livello comunale, ma regionale. Mi spiegate perché per un bergamasco, un bresciano o un varesino il governo regionale di Milano debba essere meglio del governo nazionale di Roma?
Il senso di appartenenza locale dei cittadini ha base provinciale e non regionale. La cosa è ben evidenziata dal tifo calcistico diviso su base provinciale e non regionale, infatti, non mi risulta che i
lombardi tifino per la Longobarda!
Come per i trasporti l'unità di misura giusta della distanza è il tempo e non lo spazio, così è sbagliato considerare che la capacità di controllo dei cittadini sia inversamente proporzionale al numero livelli istituzionali posti fra essi e il politico. Ciò perché le notizie non giungono al cittadino per via istituzionale, ma mediante i mezzi di informazione, la cui efficacia è direttamente proporzionale alle dimensioni assolute del centro di potere investigato.
Nella società della comunicazione di oggi si ha un maggior grado di controllo sugli amministratori pubblici tanto più questi sono posti in organi centralizzati. Solo un governo nazionale potrà giovarsi delle attenzioni di "rompiscatole di professione" come Travaglio e tanti altri giornalisti che negli ultimi anni hanno avuto modo di scrivere delle inefficienze del sistema politico e istituzionale italiano.
Quindi dico NO al federalismo fiscale, SI ad uno stato centralizzato riformato, SI all'abolizione delle regioni!
14 febbraio 2008
Ahi, ahi, Veltroni
Se decidi di andare alle elezioni da solo vai fino in fondo. Che senso ha mandare a quel paese la sinistra arcobaleno, i socialisti e i radicali per poi presentarsi in alleanza con l'Italia dei valori?
La missione del PD è perdere bene alla camera e pareggiare al senato in modo da replicare a ruoli invertiti lo schema della legislatura che si sta chiudendo. Per poi aderire ad un governo in coalizione con il PdL e fare finalmente le riforme istituzionali di cui necessita il politicapaese.
La mossa dell'alleanza proprio non mi sembra coerente con la strategia….
7 febbraio 2008
Ladri e truffatori senza vergogna...
4 febbraio 2008
Riflessioni su democrazia e legge elettorale
I nostri politici, come anche i comici, sembrano non essere in grado di distinguere tra le due situazioni e hanno la preoccupante tendenza a rifugiarsi nella seconda.
Se i nostri governi dovessero essere sempre guidati dalla sirena della demagogia tanto varrebbe sopprimere il parlamento e sottoporre ogni proposta di legge direttamente ai cittadini, magari mediante referendum su internet.
Il principio generale che dovrebbe guidare un buon governo dovrebbe essere quello che "si governa per farsi rimpiangere".
In Italia col passaggio da prima a seconda Repubblica siamo invece passati da un poco entusiasmante "si governa per esercitare il potere" ad un folle, tra l'altro anche inefficace, "si governa per farsi rieleggere".
Un paese che voglia progredire, preservando così il proprio benessere, ha bisogno di una guida, è questo il vero significato della parola leadership, e il compito di una buona legge elettorale è farne
emergere una.
L'esperienza degli ultimi 15 anni ci ha mostrato come il sistema bipolare italiano sia incapace di dare una guida vera al paese.
Anche un uomo di straordinario carisma e ampio consenso come Berlusconi, oltre ad essere stato castrato dalle perverse logiche di coalizione, alla fine si è dimostrato essere un capopopolo e non un leader. Anzi, incredibilmente è stato Prodi a dimostrare maggiori doti di leadership.
E' quindi assodato che lo schema fin qui visto debba essere scardinato e sarebbe opportuno che ciò avvenga per "selezione naturale" e non per "fusione" tra i partiti esistenti.
Il rischio delle fusioni è che si creino accozzaglie incoerenti, senza anima e con pochissime idee, come il PD il cui segretario (proprio non mi sembra un leader) è costretto a tragicamente esilaranti ma-anchismi per tenere assieme ex-diessini ed ex-margheritini.
Al contrario con un processo di "selezione naturale" dei partiti si otterrebbero dei soggetti più forti, meglio definiti, più ricchi di idee ed ideali di quanto non lo siano ora e quel che più conta, in
virtù di ciò, sarebbero in grado di esprimere leadership forti.
Per fare ciò è fondamentale che si metta mano alla legge elettorale in modo che i piccoli partiti soccombano, che le coabitazioni forzate in coalizioni instabili siano impedite, che i parlamentari possano aderire solo al gruppo parlamentare del partito che li ha fatti eleggere o al gruppo misto, che ai cittadini elettori torni il potere di scelta fra i candidati.
28 gennaio 2008
Cosa bisogna fare
L’Italia ha bisogno di aggredire alla radice i mali del paese che sono:
- Spesa pubblica: il nostro è un problema di qualità più che di quantità, abbiamo bisogno di ridisegnare la macchina statale, rivedere le procedure, implementare nuove tecnologie, formare il personale della pubblica amministrazione.
- Sistema giudiziario: è inutile dire che il sistema è al collasso. Il problema non è solo filosofico. Per le imprese è fondamentale poter difendere i propri diritti in tempi certi e brevi perché ciò consente di ridurre l’incertezza sui ritorni dei propri investimenti. Ciò è parte integrante della competitività. Per le imprese così come per i cittadini i tempi della giustizia si dovrebbero misurare in mesi e non in anni!
Qui i campi di intervento sono gli stessi della PA, ma con difficoltà accentuate dello status della magistratura che la vede (giustamente) indipendente dal potere politico. - Infrastrutture: decenni di immobilismo hanno lasciato un deficit impressionante che, per esigenze sia di bilancio che organizzative, non può essere colmato di botto. Qui i governanti sono chiamati a dover decidere quali sono le priorità, dando la precedenza elle opere di maggior impatto per la collettività.
Per fare tutto ciò è necessario che i governi siano forti, legittimati democraticamente (oggi col porcellum non lo sono!!!), intrinsecamente solidi, liberi quindi dai ricatti delle minoranze.
Il primo passo per risolvere il rompicapo italiano è quindi necessariamente la riforma del sistema elettorale in prima battuta e di quello istituzionale in seconda.
Ancora una volta, però, il bene del paese verrà sacrificato in nome degli interessi particolari. Il centrodestra ha fretta di rimettere le mani sul potere perché a breve ci saranno 600 nomine politiche da effettuare (non gli pare vero, sono come un pugno di topolini di fronte a una distesa sterminata di forme di formaggio), senza dimenticare che c’è la possibilità di impedire la soluzione definitiva della questione Alitalia…
27 gennaio 2008
Sono in ritardo
Sono in tremendo ritardo.
Da domani trasferta a Terni (forse avremo già un nuovo premier?), al mio ritorno avrò delle novità.
23 gennaio 2008
Sui guai dell'Udeur
Il fatto che la quasi totalità delle forze politiche, incluse le ex paladine del buon governo (vedi Lega), non si rendano conto dell'indecenza di determinate consuetudini è desolante.
Il sistema è tanto marcio che non riescono nemmeno a fingere un minimo di sdegno. L'ipocrisia è una gran brutta bestia, ma quanto meno presuppone la capacità di discernere fra comportamenti opportuni ed inopportuni.
Ieri a Ballarò Maroni ha riproposto la provocazione "Se si tratta di un reato, allora che ci arrestino tutti!" (e poi sostengono di non essere una casta).
A parer mio sarebbe un'ottima idea!!!
22 gennaio 2008
Il Clementino che ti aspetti...
A dire il vero non è una grande sorpresa. Col referendum alle porte l'unica salvezza per il suo Udeur è andare al voto con lo schifo di sistema elettorale messo in piedi da Berlusconi e i suoi tirapiedi.
Certi personaggi sono proprio duri a morire...
18 gennaio 2008
Sul Papa
La parola chiave nella frase precedente è "fallimento". Il referendum non l'ha vinto nessuno perché il fronte del no l'ha sabotato, scegliendo per l'astensione si sono dati un vantaggio consiste dato che dal 1946 ad oggi l'astensione media alla consultazioni referendarie è stata del 37,5%, mentre considerando quelle dal 1990 il dato sale addirittura al 59%. In pratica la linea di partenza del fronte del no era posta oltre il traguardo!!!
Quando due soggetti si scontrano e uno dei due, pur rispettando le regole, né viola lo spirito, è inevitabile che la tensione salga.
Oltretutto rispetto a qualche anno fa il papato è cambiato, non ha più il volto sofferente e universalmente stimato di Giovanni Paolo II, ma la faccia arcigna di Benedetto XVI.
Non dimentichiamoci poi che ultimamente la CEI ha moltiplicato e intensificato i suoi tentativi di ingerenza nella vita dello stato Italiano, mostrando un'aggressività senza precedenti (almeno per me che ho 28 anni).
Impedire di parlare a qualcuno è sempre un errore in uno stato democratico, non mi schiero quindi dalla parte dei manifestati.
Trovo però naturale che nella situazione che si è venuta a creare, soprattutto per colpa del fronte cattolico, un intervento del Papa in una delle principali università italiane crei forti fibrillazioni
all'interno dello schieramento laico.