Se un ladro di biscotti viene ammazzato a sprangate dal derubato l'unica cosa importante dovrebbe essere il fatto in se e non il dettaglio che il morto fosse di pelle nera benchè di cittadinanza italiana.
I giornalisti invece che fare interviste che tirano in ballo a sproposito il razzismo dovrebbero domandarsi perchè in questo stato due onesti cittadini (almeno tale pare fossero gli omicidi fino allo svolgersi dei fatti) siano arrivati a macchiarsi di un crimine tanto efferato per difendere una scatola di biscotti.
A mio parere Abdul Guibre è l'ennesime vittima della crisi del sistema giudiziario italiano e ora spiego perchè.
In un paese ideale, come cerco di insegnare a mio figlio, il cittadino onesto nel momento in cui subisce un torto dovrebbe essere tutelato dallo stato nell'immediatezza con l'intervento delle forze dell'ordine e a distanza di poco mediante la giuista sentenza di un giudice.
Peccato che le cronache ci insegnino che chi si macchia di reati "minori" raramente finisce per venire condannato e che i problemi risiedano in prevalenza nella procedura processuale (oltre che nelle leggi mal concepite).
In una situazione del genere è normale che di fronte a un torto subito, specie se piccolo, sia molto più facile che i cittadini siano portati a cercare di farsi giustizia da sè.
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