30 novembre 2010
A volte bisognerebbe porsi delle domande.
9 novembre 2010
Dubbi sugli ultimi sviluppi
8 novembre 2010
Dopo Perugia
Ho compreso l’ultimo tentativo di lasciare il cerino in mano a Berlusconi; ora però se c’è l’arrosto oltre al fumo è giunto il momento di dare seguito alle parole e, dato che il Premier non ci sente, ritirare la delegazione di FLI dal governo, da subito da domani martedì 9 Novembre 2010!
12 ottobre 2010
Milano, cosa succede?
8 settembre 2010
Solidarietà all'On. Napoli
Credo che nessuno possa ignorare che da sempre donne e uomini si prostituiscono fisicamente e moralmente per ottenere vantaggi di gran lunga inferiori a quelli garantiti da una poltrona in parlamento.
Non posso quindi non considerare puramente strumentali le polemiche seguite alle dichiarazioni dell'On. Napoli che a domanda precisa si è limitata a dire di "non poter escludere" l'esistenza di tali fenomeni fra le elette nell'attuale parlamento.
Non poter escludere non afferma nessuna certezza sull'argomento, ma questa sottigliezza non è certo tale da dissuadere un branco di iene in spasmodica attesa dell prossimo linciaggio mediatico.
Oltretutto non è certo colpa dell'On. Napoli se i comportamenti privati di un leader portano chiunque ad associare l'eventualità di certi comportamenti con una specifica parte politica.
Apprezzo poi particolarmente la seconda parte del ragionamento proposto per che in tempi in cui ci si prostituisce per una sniffata di coca una politica sana dovrebbe preoccuparsi di limitare il più possibile meccanismi che possano indurre in comportamenti tanto deprecabili.
19 agosto 2010
La leadership
In questa estate 2010 in cui la nostra politica si cimenta in insulse polemiche, vili linciaggi e infiniti tentativi di salvare le poltrone di parlamentari troppo "acerbi" per maturare pienamente i propri privilegi, c'è una vicenda che arriva dagli USA che dovrebbe costituire un importante spunto di riflessione per la nostra classe politica: la vicenda della moschea a "Ground Zero".
Anche se nel merito della questione sono d'accordo col presidente americano e, se vogliamo, si tratta di una questione minore per noi italiani, quello che mi colpisce è la capacità del presidente Obama di esprimere una vera leadership.
Proprio in questi giorni ferragostani si susseguono le notizie circa la caduta di popolarità del leader statunitense presso i propri elettori e ciò lo porta sicuramente a prese di posizione talvolta accomodanti e politicamente correte, ma di fronte a una questione fondamentale circa l'affermazione dei principi che reggono la nazione il presidente Obama non si è tirato indietro.
Ha affermato con forza e coraggio che deve essere possibile costruire quella moschea in quel luogo perché così vogliono la storia, la tradizione e la cultura degli Stati Uniti d'America e non ha corretto la propria posizione neanche a fronte di sondaggi che danno 2/3 degli americani contrari alla sua posizione.
Questo è il vero significato di leadership. Il leader è colui che guida i propri elettori, anche a costo di dover fare scelte impopolari se queste rappresentano "la cosa giusta da fare".
Chi riesce a raccogliere semplicemente dei voti è un capopopolo che ben poco può dare al paese perché l'azione di governo si esprime anche attraverso provvedimenti impopolari che necessitano, per essere portati a compimento, del supporto di una leadership autentica.
18 agosto 2010
Lettura "comunista" della costituzione
Missili, computer e auto Pechino blinda il controllo sui 17 minerali dell'hi-tech - Corriere della Sera
e ti invia questo messaggio:
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La mancanza di lungimiranza sembra essere il male forse incurabile dei sistemi democratici nel nuovo millennio. Se non troviamo una cura il modello comuista mercatista cinese risulterà essere quello vincente nei decenni a venire.
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30 maggio 2010
Ilarità al potere
Dato il momento tragico, meglio riderci sopra...
iPad
Funziona, funziona bene e senza richiedere competenze.
1 maggio 2010
Mr. B e i dipendenti "irriconoscenti"
Gli conviene metterli alla porta prima che questi "dipendenti" irriconoscenti contagino anche Bondi!
21 aprile 2010
Cosa accadrà domani?
Già nei mesi precedenti la creazione del PdL ho sperato che l'infausto legame con Berlusconi si spezzasse, per poi ritrovarmi con Fini che accettadi di far confluire AN nella nuova formazione politica di Berlusconi.
Una una grossa delusione e mi ritrovai a votare Di Pietro ( giustamente pensai "almeno un po' di cagnara la farà...")
Nei giorni passati ho sperato che il popolo finiano potesse riacquistare la propria indipendenza, ma Fini pare frenare...
Sinceramente non ho capito se ha finito il coraggio a Fiuggi o se sta cercando di farsi buttare fuori dal PdL per non beccarsi la nomea di "traditore".
Domani forse ci sarà una risposta, io incrocio le dita.
3 aprile 2010
Elezioni regionali
Certo ripensando a un anno fa sembra un mezzo successo, ma negli ultimissimi mesi qualche speranza in più c’era sia perché ormai nessuno riesce più a negare che molti provvedimenti del governo Berlusconi siano frutto degli interessi diretti del premier stesso, sia perché la crisi economica morde da orami 2 anni e la politica del turacciolo di sughero varata dal duo Berlusconi/Tremonti sta mostrando la corda.
Molti accusano il PD di presentare un’offerta politica troppo debole, ma mi domando debole in relazione a cosa.
La proposta di Berlusconi e del PdL si incentra su tre slogan: “il governo del fare”, le “riforme” e “il partito dell’amore”.
Su ognuno di tali slogan bisognerebbe scrivere dei trattati per confutarli per sintesi mi limito a dire che il governo, esclusa l’emergenza terremoto, ha fatto molto poco soprattutto per fronteggiare la crisi economica; le riforme le promette da 15 anni e ancora non è andato oltre le dichiarazioni di intenti; e la trovata del “partito dell’amore” è da figli dei fiori, se se la fosse messa in bocca Bersani l’avrebbero accusato di essere un drogato.
La proposta leghista ormai la conosciamo e fa perno su un esasperato localismo e su un forte richiamo alle tradizioni del territorio. Si tratta di un messaggio chiaro semplice, che fa leva sugli istinti di una società impaurita e che non prova nemmeno a spiegare le cause di un’involuzione economica che si protrae da ormai un ventennio.
Il PD ha condotto la campagna elettorale cercando di percorrere la strada di una critica puntuale e solidamente argomentata sui temi della moralità e delle politiche economiche. Tutto sommato rispetto al resto dell’offerta sul mercato la proposta del PD mi è sembrata più solida di quanto proposto dagli altri eppure non ha fatto presa sull’elettorato.
Analizzando il tutto mi viene il sospetto che il problema non sia stata quindi un’offerta politica leggera, ma piuttosto di un veicolo comunicativo che lo sia stato a sufficienza!
Quale era lo slogan o gli slogan del PD? Non riesco a ricordarmeli io che sono stato uno spettatore attento figurarsi la massa degli indecisi.
La sinistra da anni ripete che un’idea politica non è un detersivo, e hanno ragione, purtroppo però oggi bisogna propagandarla come se lo fosse.
15 febbraio 2010
La riforma della scuola
Da 16 anni a questa parte a ogni legislatura non manca mai una proposta di riforma dell'istruzione.
Riforma che poi tale non è mai perché si limita ogni volta a modifiche minori spesso volte alla sola "razionalizzazione" dell'offerta formativa, col malcelato fine di ridurre la spesa in tale comparto.
Purtroppo però la nostra scuola è sicuramente malata e se la si affama, cercando di aumentarne l'efficienza, non si otterrà altro risultato se non quello di farla morire ancora più velocemente.
Un organismo malato e inefficiente come quello della scuola italiana ha bisogno di cure vere ad energiche. Non basta una rimodulazione degli insegnamenti serve un radicale aggiornamento della struttura organizzativa.
Ormai il confronto tra il sistema pubbliche e quello privato si sta facendo sempre più impietoso e non solo per un problema di risorse, ma soprattutto per il problema della qualità degli insegnanti.
Anzi direi che quello delle risorse è quasi un problema secondario perché a rendere una scuola eccellente è un docente eccellente. La lavagna elettronica può essere un valido strumento, ma non può certo sostituire un ottimo insegnante.
La ricetta secondo me sarebbe quella di realizzare finalmente una vera e piena autonomia degli istituti scolastici facendo in modo che i "presidi", già ora definiti "dirigenti scolastici", siano davvero dei manager. Ciò significa gestire le risorse e avere capacità di spesa.
Il governo della scuola deve spostarsi dalle strutture centrali all'istituto scolastico stesso, ovvero là dove si realizza il servizio. Il ministero romano e le sue emanazioni locali devono dimagrire e trasformarsi da organi di governo della scuola a organo di supporto, controllo e valutazione.
La valutazione dei risultati di ogni scuola e di ogni insegnante è l'aspetto chiave e deve essere condotta sistematicamente attraverso la somministrazione in tutte le classi, al termine di ogni anno scolastico, di un apposito test da effettuarsi alla presenza di un commissario esterno ovviamente.
Il datore di lavoro dell'insegnate deve essere l'istituto scolastico, e lo potrà assumere, con contratto a tempo determinato o indeterminato, fra quanti saranno iscritti ad un albo del personale docente a seguito di un esame di stato.
Si potrebbe anche valutare la possibilità di "patrimonializzare" le scuole trasferendo la proprietà degli edifici scolastici, chiaramente assieme ai fondi necessari per la manutenzione degli stessi, che sarebbe così responsabilità del dirigente scolastico stesso e non di assessori provinciali che nelle scuole difficilmente ci mettono piede.
Ovviamente per dare le risorse alla scuola di mantenere tutto ciò lo stato trasferirà nelle casse della scuola un tanto a studente.
11 febbraio 2010
Protezione civile nell'occhio del ciclone
Le vicende che stanno interessando la Protezione civile mi portano a fare una riflessione molto semplice: è un caso che questo importantissimo organo dello stato inciampi su questi problemi proprio per fatti che riguardano operazioni che nulla hanno a che fare con la tutela dell'incolumità dei cittadini?
Il fatto che l'organizzazione del G8, dei mondiali di nuoto o dei festeggiamenti per l'unità d'Italia vengano dichiaratamente affidate alla Protezione civile con lo scopo di sottrarsi alla burocrazia e ai controlli ordinari è sintomo di una disfunzione profonda che un governo serio dovrebbe puntare a risolvere ad affrontare e risolvere invece di cercare di aggirare furbescamente gli ostacoli. E' grave anche perché vorrei sapere come può fare uno stato serio a chiedere a cittadini e imprese di sottostare a un sistema a cui lo stato stesso si sottrae!
Anche se la cosa non dovrebbe più sorprendere un altro aspetto che mi lascia molto perplesso è la reazione del governo.
E' giusto non accettare le dimissioni di Bertolaso, uomo capace che nella gestione delle emergenze ha finora fatto bene, ma perché non lasciare lavorare in pace la magistratura che finalmente pare essersi messa sulle tracce di un grave fatto di corruzione?
Vogliamo forse fare finta che non esistano le relazioni di Corte dei conti e OCSE che da anni ci racconta di come in Italia siano presenti gravi e diffusi fenomeni di corruzione?