In questa estate 2010 in cui la nostra politica si cimenta in insulse polemiche, vili linciaggi e infiniti tentativi di salvare le poltrone di parlamentari troppo "acerbi" per maturare pienamente i propri privilegi, c'è una vicenda che arriva dagli USA che dovrebbe costituire un importante spunto di riflessione per la nostra classe politica: la vicenda della moschea a "Ground Zero".
Anche se nel merito della questione sono d'accordo col presidente americano e, se vogliamo, si tratta di una questione minore per noi italiani, quello che mi colpisce è la capacità del presidente Obama di esprimere una vera leadership.
Proprio in questi giorni ferragostani si susseguono le notizie circa la caduta di popolarità del leader statunitense presso i propri elettori e ciò lo porta sicuramente a prese di posizione talvolta accomodanti e politicamente correte, ma di fronte a una questione fondamentale circa l'affermazione dei principi che reggono la nazione il presidente Obama non si è tirato indietro.
Ha affermato con forza e coraggio che deve essere possibile costruire quella moschea in quel luogo perché così vogliono la storia, la tradizione e la cultura degli Stati Uniti d'America e non ha corretto la propria posizione neanche a fronte di sondaggi che danno 2/3 degli americani contrari alla sua posizione.
Questo è il vero significato di leadership. Il leader è colui che guida i propri elettori, anche a costo di dover fare scelte impopolari se queste rappresentano "la cosa giusta da fare".
Chi riesce a raccogliere semplicemente dei voti è un capopopolo che ben poco può dare al paese perché l'azione di governo si esprime anche attraverso provvedimenti impopolari che necessitano, per essere portati a compimento, del supporto di una leadership autentica.
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