11 febbraio 2010

Protezione civile nell'occhio del ciclone

Le vicende che stanno interessando la Protezione civile mi portano a fare una riflessione molto semplice: è un caso che questo importantissimo organo dello stato inciampi su questi problemi proprio per fatti che riguardano operazioni che nulla hanno a che fare con la tutela dell'incolumità dei cittadini?

Il fatto che l'organizzazione del G8, dei mondiali di nuoto o dei festeggiamenti per l'unità d'Italia vengano dichiaratamente affidate alla Protezione civile con lo scopo di sottrarsi alla burocrazia e ai controlli ordinari è sintomo di una disfunzione profonda che un governo serio dovrebbe puntare a risolvere ad affrontare e risolvere invece di cercare di aggirare furbescamente gli ostacoli. E' grave anche perché vorrei sapere come può fare uno stato serio a chiedere a cittadini e imprese di sottostare a un sistema a cui lo stato stesso si sottrae!

Anche se la cosa non dovrebbe più sorprendere un altro aspetto che mi lascia molto perplesso è la reazione del governo.

E' giusto non accettare le dimissioni di Bertolaso, uomo capace che nella gestione delle emergenze ha finora fatto bene, ma perché non lasciare lavorare in pace la magistratura che finalmente pare essersi messa sulle tracce di un grave fatto di corruzione?

Vogliamo forse fare finta che non esistano le relazioni di Corte dei conti e OCSE che da anni ci racconta di come in Italia siano presenti gravi e diffusi fenomeni di corruzione?

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