30 giugno 2008

Ma Di Pietro sbaglia?

«Per un giochetto a Clinton gliene hanno fatte e dette di tutti i colori, qui se senti le intercettazioni telefoniche...
voglio dire: vendevano parti di film piuttosto che di fiction e quant'altro utilizzando i soldi della Rai, soldi nostri, soldi del canone. In cambio di che cosa? Quella è bona, quella è bella, quella c'ha le tette grosse. Ma insomma, abbiate pazienza, fate gli statisti o i magnaccia?», ha concluso Di Pietro. (da http://www.ilsole24ore.com/)

Il centrodestra si inalbera perchè il termine "magnaccia" affiancato al nome del presidente del consiglio rappresenterebbe una bestemmia inammissibile nel dibattito politico italiano... Ma nel discorso di Di Pietro cosa c'è di sbagliato?
Dobbiamo ritenere normale che l'attuale presidente del consiglio, all'epoca dei fatti leader dell'opposizione, abbia come una delle sue principali preoccupazione la sistemazione di attricette e ragazzotte senza arte ne parte?
Siamo sicuri che un uomo nella posizione di Berlusconi non abbia il dovere di avere altre preoccupazioni?

Alitalia e le Berlusconate

Dopo i piani di risanamento e le cordate italianiassime sbandierate da Belusconi in campagna elettorale, solo perchè salvare l'iralianità della compagnia di bandiera faceva comodo elettoralmente, ora stanno trapelando le prime indiscrezioni sul piano che sta mettendo a punto l'advisor scelto dell'attuale governo.
I punti principali che sembrano emergere sono:
  • 4000 esuberi
  • uscita completa del tesoro dalla proprietà (gratis immagino)
  • Airone come partner industriale
  • Futura ricerca di un partner internazionale
  • Grossa incertezza sull'effettiva sostenibilità dell'operazione

Fa rabbia pensare al piano Air France che prevedeva:
  • 2000 esuberi
  • Presenza dello stato italiano nella proprietà della compagnia risultante dalla fusione (10-15%), situazione che avrebbe garantito da suito l'incasso dei dividendi della società...
  • Partner industriale solido e di respiro internazionale

Stante questa situazione qualcuno dovrebbe andare dall'inquilino di palazzo Chigi e chiedere spiegazioni (a iniziare da quei 2000 dipendenti che prima avrebbero mantenuto il posto di lavoro e ora hanno la prospettiva della disoccupazione)...

23 giugno 2008

Robin Hood Tax?

Ulteriore grandiosa invenzione di del ministro Tremonti, dopo la finanza creativa applicata ai publici bilanci, ecco arrivare la Robin Hood Tax sugli extraguadagni delle compagnie petrolifere.

Il principio non è originalissimo. Già 100 anni fa, durante il primo conflitto mondiale, si applicavano tasse sugli extraprofitti di guerra per i fornitori di materiale bellico dell'esercito e già allora ci si è resi conto che il meccanismo non funziona. Per l'impresa la tassa è un costo e come tale viene caricata sul prezzo di vendita del prodotto/servizio innescando un circolo vizioso che spinge un ulteriore rincaro dei prezzi.

L'unico modo per ridurre l'impatto del caro petrolio sui conti delle famiglie e del paese nel suo complesso sarebbe quello di ridurne il consumo aggredendolo lungo due filoni principali:

§ Produzione energetica: siamo al vecchio tema del nucleare, un capitolo che va ripreso, ma evitando che la fretta ci faccia fare scelte tecnologiche inopportune. Se fra 15 anni (ma forse meno) il nucleare di IV generazione sarà pronto, significa che le centrali di III generazione costruite oggi, con una durata operativa di 35-40 anni, saranno obsolete prima ancora di aver raggiunto il 50% della loro vita utile…

§ Sistema dei trasporti: dobbiamo usare meno petrolio per spostarci. Considerando che :i biocarburanti sono antieconomici ed eticamente discutibili (a meno che non si riesca a produrli dalle alghe con un procedimento che quindi non li metterebbe più in concorrenza con l'alimentazione umana), l'auto elettrica è lontana e comunque allo stato attuale l'industria mondiale non riuscirebbe a produrre batterie a sufficienza (Toyota ha seri problemi ad approvvigionarsi di quelle di cui necessita oggi per la relativamente modesta produzione delle sue auto ibride), le esigenze di mobilità delle persone non è comprimibile. L'unica soluzione è basata su un efficiente e capillare sistema di trasporto pubblico (magari con una forte prevalenza di ferro) che però necessita di investimenti pubblici colossali dato che partiamo da una situazione da paese del terzo mondo.

In attesa che ciò possa verificarsi si potrebbe provare a smontare davvero il cartello dei petrolieri che continua ad essere presente nonostante le ripetute condanne dell'antitrust, questa è l'unica strada che potrebbe portare a dei risultati concreti nel breve periodo.

20 giugno 2008

Francia-Italia 0-2

Nonostante tutto i nostri ci sono riusciti. Un "bel" 2-0 alla Francia è un risultato ce da solo salva gli europei della nostra nazionale. Certo il risultato non mi pare troppo meritato, la partita in fin dei conti l'a vinta Toni; solo contro tutti, ha arpionato la palla in mezzo all'area avversaria con rara efficacia (sorvoliamo sullo stile) e ha fatto quel mezzo passo per mettersi fra difensore e palla, conquistando così rigore e cartellino rosso per il francese.

Quanto visto dopo non è stato esaltante con ripetuti momenti di difficoltà, tanto che sono convinto che in una situazione di parità numerica i cugini ci avrebbero messo sotto.

Ha proprio ragione il caro vecchio Gullit che intervistato a riguardo dell'Italia da una televisione americana ha detto "Può anche sembrare che stiano giocando una brutta partita ma poi magari riescono a fare goal un minuto dopo..". Per questa nostra caratteristica siamo una brutta gatta da pelare per chiunque e la fase finale del torneo è il nostro habitat naturale.

La Spagna gioca indubbiamente molto meglio di noi, ma siamo tutt'altro che spacciati.

16 giugno 2008

Europei

Sono giorni che lo sport nazionale pere essere fare i conti con tutte le possibili combinazioni di risultati nel nostro girone, quasi come se si cercasse affannosamente una risposta diversa da quella più ovvia.

Noi, come anche la Francia, siamo ormai fuori dalla competizione europea. Gli olandesi sono sazi e faranno giocare le seconde linee per risparmiare energie fisiche e cartellini per la fase finale degli europei, mentre i romeni, che tra l'altro hanno dimostrato di essere un'ottima compagine, hanno a portata di mano un risultato storico e faranno la partita della vita.

In uno scenario del genere la sconfitta orange è molto più di una remota possibilità.

 

I nostri farebbero bene a concentrarsi solo sul confronto coi cugini d'oltralpe.

Batterli è l'ultimo degli obiettivi raggiungibili e renderebbe più digeribile l'eliminazione.

Condotta in porto questa missione potremo guardarci attorno e vedere se il fato ci ha riservato qualche altra buona notizia…

12 giugno 2008

Berlusconate

Nuova entusiasmante boutade del Presidente del consiglio in carica: andranno i volontari a raccogliere i rifiuti a Napoli.

E' fantastico! Proprio come in Piemonte dopo l'alluvione del 94!

Peccato che l'ASIA, l'azienda che si dovrebbe occupare della raccolta rifiuti a Napoli, dichiari sul suo sito internet di avere oltre 2.200 addetti alla pulizia della città, mi pare che possa essere più che sufficiente come forza lavoro.

Peccato che il problema di Napoli stia nello smaltimento dei rifiuti. La spazzatura resta sui marciapiedi perché le strutture di smaltimento sono sature.

A questo punto le ipotesi sono due, o Berlusconi pensa che i volontari possano far sparire la spazzatura raccolta cibandosene o, per l'ennesima volta, ha perso un'occasione per tacere.

4 giugno 2008

Detassare gli straordinari?

Sulla questione degli straordinari posso capire che così qualcuno possa essere invogliato a lavorare qualche giornata in più, ma a livello generale io preferirei una situazione che incentivi le aziende, nel caso in cui ne abbiano necessità, ad incrementare l'organico invece che aumentare del 12,5% (1/8) l'orario di lavoro attuale.
La produttività si misura in PIL per ora lavorata, è quindi una misura dell'efficienza di un sistema paese nel processo di creazione della ricchezza.
Chi lavora di più produce probabilmente di più in assoluto (impatto positivo sul PIL), ma la sua produzione oraria media diminuisce (calo dell'efficienza).
Il paese ha un problema di produttività, ma è solo agendo sulla struttura industriale che lo si può risolvere.
Facciamo un esempio nel settore primario che funziona sempre. Ho un contadino che lavora la terra con la zappa e voglio aumentare la produttività. Lo faccio lavorare 16 h/giorno invece di 8 (soluzione Berlusca)? Soluzione sbagliata, nelle 8 h aggiuntive è più stanco e rende di meno. Posso assumere un secondo contadino fornirgli una zappa ideantica a quella del collega e farli lavorare entrambi 8 h/g? Perfetto produco il doppio, ma la resa del lavoro resta identica! Oppure tolgo la zappa al contadino e lo faccio lavorare col trattore. Produce di più a parità di lavoro, quindi diventa più produttivo... EUREKA!!!
 
Ascoltando il dibbattito politico mi pare però che in Italia nessun politico e nessun economista conosca i concetti di produttività ed efficienza... riflettendoci un attimo non mi sembra però una gran novità...