28 dicembre 2008
Attacco Israeliano a Gaza
E' impossibile oggi decidere da che parte stia la colpa della situazione esistente (anche se personalmente mi sono fatto l'idea che la colpa sia più araba che israeliana), ma sicuramente la pace sarà impossibile finchè non sarà desiderata anche dai palestinesi.
Ha dell'incredibile vedere che oggi la parte più forte in conflitto desidera la pace al punto da essere disposta a cedere qualche punto conquistato sul terreno, mentre la parte più debole pare rifiutare ostinatamente qualsiasi concreta proposta la pace.
Ogni tanto provo a immaginare l'Italia (o qualsiasi altro paese europeo) alle prese con una situazione simile e rabbrividisco. Più ci penso e più mi convinco che in una situazione analoga in qualsiasi paese europeo si arriverebbe a progettare la "soluzione finale", più ci penso e più apprezzo la straordinaria moderazione degli israeliani nell'affrontare la situazione!
Per questo motivo abbiamo il dovere di stare al fianco a Israele con sincera e leale amicizia per evitare che possa cedere un domani alla tentazione di "andare oltre", così come abbiamo il dovere di aiutare i palestinesi a capire che l'unico modo di conquistarsi un futuro sia quello di dichiararsi sconfitti, rinunciare a ciò che ormai non si ha più e riprendere a camminare verso il futuro.
20 dicembre 2008
W Trenitalia 2
Alla fine il pendolare ottimizza la propria logistica e riesce a far fronte alla situazione.
Io ho risolto eleggendo a mia "vettura prediletta" la terza carrozza dal fondo del treno. In questo modo so che a Bergamo arriverò all'altezza del sottopassaggio e, avendo l'accortezza di piazzandomi davanti alla porta subito dopo la ripartenza dalla stazione di Verdello-Dalmine, scendendo dal treno fra i primi riesco ad evitare l'ingorgo in banchina....
Altri hanno risolto attraversando di corsa i binari, passando così davanti al treno in partenza per Brescia!
Che dire... è una soluzione, ma io non ho l'istinto del lemming!
16 dicembre 2008
W Trenitalia
Se fossimo arrivati sulla banchina giusta l'avrei preso! Cosa si può dire di un'azienda che organizza un tale percorso ad ostacoli ai propri clienti?
Non si tratta di una questione di risorse, ma di un'incapacità culturale nell'immaginare il proprio ruolo al servizio dell'utenza!
11 dicembre 2008
Abolire le province? No grazie...
Si continua a parlare di abolizione delle province perché ritenute inutili e simbolo degli sprechi italici.
Io sono dell'opinione che gli unici enti inutili siano le regioni. In fin dei conti le regioni si occupano quasi unicamente di sanità, che dovrebbe essere una competenza nazionale, e sono distanti dai cittadini esattamente quanto le istituzioni nazionali a Roma.
Le province (quelle storiche, evitiamo di parlare delle 25 costituende) hanno invece la giusta vicinanza al cittadino e hanno una forte valenza identitaria. Ognuno di noi si definisce milanese, romano o napoletano non certo lombardo, laziale o campano.
La dimensione regionale è assolutamente artificiale e non trova alcuna giustificazione, porta invece seri problemi di vigilanza sulle istituzioni.
Andando ad analizzare la copertura geografica dei mezzi d'informazione locali si può facilmente notare come questi abbiano in massima parte una dimensione provinciale.Ciò pone l'istituzione regionale sostanzialmente in un cono d'ombra informativo che poco si addice ad uno stato democratico.
A pensar male si potrebbe affermare che questo sia proprio l'effetto desiderato della casta politica che ci governa.